La prova finale ha come obiettivo la produzione di un elaborato che tratta, con un grado di approfondimento adeguato al livello degli studi compiuti, o un argomento sviluppato durante il corso di studi oppure la realizzazione di un esperimento nell'ambito delle conoscenze di laboratorio acquisite.
La predisposizione e redazione dell'elaborato finale rappresenta un'attività formativa utile alla verifica del descrittore di Dublino relativo alla "Capacità di applicare conoscenza e comprensione".
La presentazione dell'elaborato deve avvenire sotto forma di un breve seminario e il giudizio finale della Commissione di laurea dovrà tenere in considerazione sia la capacità di elaborazione personale dell'argomento che la coerenza tra obiettivi formativi attesi e conseguiti.
Lo sbocco naturale previsto è la prosecuzione del percorso formativo scegliendo una laurea magistrale, sia nella stessa sede che in altre, in accordo con quanto rilevato dall'ISTAT per la gran parte dei laureati della classe di Scienze e Tecnologie Fisiche. La mobilità è anche favorita da un accordo informale che garantisce un'ampia omogeneità di contenuti formativi tra le varie sedi universitarie. In ogni caso i laureati di primo livello in fisica hanno le competenze indispensabili per un diretto inserimento nel mondo del lavoro, per svolgere attività professionali che richiedono un'adeguata conoscenza della fisica e delle sue metodologie negli ambiti: delle applicazioni tecnologiche a livello industriale, delle attività di laboratorio, dell'elettronica, delle telecomunicazioni, della tutela dell'ambiente e delle cose, al controllo dell'inquinamento (elettromagnetico, acustico, da radiazioni ionizzanti), della partecipazione anche gestionale all'attività di centri di ricerca pubblici e privati, curando attività di modellizzazione e analisi e le relative implicazioni fisico-informatiche. La formazione dei laureati in Fisica è altresì finalizzata al loro inserimento, dopo ulteriori periodi di istruzione e/o addestramento, in attività di promozione e sviluppo dell'innovazione scientifica e tecnologica, di gestione e progettazione di tecnologie correlate con le discipline fisiche nei diversi ambiti nei quali queste trovano corrente applicazione.
Il decreto attuativo, previsto dalla legge 3 del 11 gennaio 2018, in particolare dall'art. 8 comma 8, dal titolo: "Decreto 23 marzo 2018 – Ordinamento della professione di Chimico e di Fisico", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 128 del 5 giugno 2018 ha istituto l'Ordine Professionale dei Chimici e dei Fisici.
Il laureato triennale in Fisica, previo superamento dell'esame di stato, può iscriversi alla Sezione B dell'ordine professionale.